Continua il nostro viaggio nel mondo degli “addetti ai lavori” della musica. Abbiamo raggiunto Massimo Di Stefano, titolare dell’agenzia di booking e management ESOUND con sede a Valencia, che rappresenta in esclusiva artisti italiani e internazionali in Spagna, Italia, Portogallo e America Latina. Gli abbiamo chiesto qualcosina:
Qual è la percezione attuale della musica italiana all’estero ed è cambiata nel corso degli anni o ritieni si mantenga sempre costante in termini di gusti?
L’Italia può contare su una grande quantità di italiani all’estero e questo sicuramente fa da traino per chi non conosce la realtà nostrana. Purtroppo, per certi versi viene ancora riconosciuta per pochi nomi storici della canzone italiana. Anche se adesso grazie alla Trap-generation, che piaccia o meno, è riuscita ad andare oltralpe con risultati davvero considerevoli.
La situazione che stiamo vivendo da ormai un anno ha visto la cultura e l’arte tra le principali “vittime”, soprattutto nel nostro paese. Qual è la percezione “da fuori” e cosa, secondo te, è stato gestito meglio in altre parti d’Europa?
Non credo ci sia una visione catastrofica del nostro paese, anche perché la situazione è tragica ovunque. La differenza, in Spagna ameno, è stata quella di cercare di mantenere, anche se al minimo, le attività teatrali e concertistiche.