“Coney Island Baby” FANALI con Dellera (Afterhours, Winstons)
è il terzo estratto da “Pale Blue Eyes – Lou Reed Reimagined”, un lavoro di reinterpretazioni di classici del
cantautore Newyorkese pensato per celebrare il decennale dalla scomparsa dell’artista.
Cresciuti con il suono di Lou Reed e dei Velvet Underground, negli anni siamo stati più volte ospiti della
rassegna “Waiting For The Man” ideata da Davide De Blasio – che a Lou è stato legato da una profonda
amicizia – nella suggestiva galleria d’arte contemporanea “Fondazione Made In Cloister” ; abbiamo quindi
realizzato una serie di rielaborazioni di suoi brani che ci è sembrato giusto pubblicare a dieci anni dalla sua
scomparsa. Infine abbiamo chiesto la partecipazione di artisti che stimiamo del panorama alternativo, per
“colorare” della loro arte il nostro suono.
Stavamo lavorando senza troppa convinzione a un’idea per “Sunday Morning” quando abbiamo pensato di
chiamare in causa Roberto Dell’Era (Afterhours, Winstons).Tutto di lui suggeriva che avrebbe potuto
dare un contributo significativo a un lavoro tematico su Lou Reed, ma non eravamo preparati all’eventualità
che un ospite controproponesse un brano: “Coney Island Baby” è uno dei nostri preferiti in assoluto, l’idea
era stimolante e spaventosa al contempo.
Il brano è la title track di uno dei dischi più intimi di Lou: ci sono considerazioni sarcastiche sulla vita di
città, sulla sua formazione ai tempi del college, sull’amore con Rachel – un travestito col quale il cantautore
condivideva la passione per lo speed, che esasperò ogni aspetto della loro storia – e sul tema
dell’accettazione.
Il suono è malinconico e abrasivo, la voce di Lou al suo apice espressivo.
Abbiamo raccolto la sfida e smontato con le solite modalità il brano accentuandone l’aspetto ipnotico;
Roberto ha fatto il resto con una take di voce memorabile e con un arrangiamento di cori che suonasse “come
Bacharach ma su Marte”.